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domenica 29 luglio 2018

Vivere eternamente ora si può







Stasera un uccello malandato si è fermato a riposare dentro  un vaso grande, con alcune piante grasse, senza spine, riempito di cibo per sfamare tortore, merli e piccoli uccellini che dimorano sul pino di fronte la mia terrazza.
Ho avuto come la sensazione che mi chiedesse asilo, di non mettergli paura e così ho fatto. Ho spento le luci perché potesse abbandonarsi al sonno, ho spento il televisore lasciando tutto il salone al buio, l'ho accarezzato con lo sguardo e ho pregato lo Spirito degli uccelli, della Natura stessa, che andasse in suo soccorso, guarendolo completamente. 
E la calda terra, il tepore delle piante, il conforto del cibo già pronto siano il premio per la fiducia accordata ad un umano e in questo premio ci sia anche  la sua rigenerazione, la sua immortalità.

Credo sia di genere femminile, più aperta, meno combattiva se non deve difendere i piccoli, e mentre la penso voglio darle un nome  chiamarla Fede.
La fede è un qualcosa di straordinario, non è la fede in qualcuno, ma la fede nelle proprie  azioni e lei, la piccola questo ha fatto.
Mi piace pensare che un leggero velo intriso d'Amore la copra mentre una luce dorata che parte da un puntino dell'Universo avvolga Fede penetrando nella sua spina dorsale e da li in tutto il suo corpicino che cellula dopo cellula si rinnova.

L'Universo taumaturgo, la Terra Madre di tutto ciò che è vivente si rallegra, ci annuncia il cambiamento, il suo parto, il nuovo che arriva e nel nuovo si inizia a respirare il vento dell'eternità nel corpo fisico.
In questo momento è come se sentissi il cuoricino di Fede battere e il suo ritmo è quello del mondo armonico, in sintonia con il mio cuore, unite da fili che ci interconnettono con tutto il Creato e danziamo questa meravigliosa danza cosmica. Buon risveglio e felice volo dolce creatura....

venerdì 27 luglio 2018

Dentro non è fuori



Una semplice analisi ti fa riflettere dall'esterno. Il metro con cui ti misuri è esterno e fisico, quindi fuori.
Misuri la tua insoddisfazione legata al parametro sociale. Chi sei? Cosa fai? Dove vai?  Sono domande con approccio ambivalente. Puoi rispondere che sei il tizio o la tal dei tali, che hai un tot d'anni e che la tua professione è .... e che vai in vacanza, al lavoro o....
Ma se l'approccio alle domande poste è una analisi più profonda interiore, ti guardi da dentro vedi che dentro non è fuori.
Fermiamoci un istante a riflettere, non è facile, abbiamo bisogno di una lunga pausa per accedere a noi.

La lunga pausa ti porta ad incontrarti con la tua mente, la sua velocità di pensiero è superiore a quella della luce, non ostacolarla, osserva i pensieri, guardane la sorgente senza giudizio alcuno e il dentro ed il fuori ti saranno più chiari. La consapevolezza è il cammino che ti porta alla pace.

Questo mondo, con le persone che lo abitano, gli animali, i vegetali, i minerali, è interconnesso. Se crei dolore in una parte del mondo martoriando la Terra, vivisezionando animali, uccidendo persone, impoverendo ogni giorno di più  l'intelletto, questo si ripercuote su ogni essere vivente e si espande nella galassia, nell'universo.

In questi giorni rifletto sui fatti che hanno portato l'umanità al punto cruciale di oggi. La classe dominante, per mantenere i suoi privilegi, ha sempre sacrificato la base, ed oggi che nel mondo si sono raggiunte conoscenze che permetterebbero a tutti di vivere in prosperità, felicità ed armonia questa classe ha creato trappole mortali schiavizzando i popoli, impoverendoli economicamente e culturalmente, perché senza il  disumano sacrificio loro non potrebbero permettersi i lussi, i vizi e le perversioni cui sono dediti. Si avvalgono di servi strapagati per fare il lavoro sporco e una volta usati, li gettano nell'inceneritore dell'indifferenza.

Questo mondo è sordo e cieco, troppo preso dalle falsità, troppo preso a combattere i suoi fratelli, sordo ad ogni richiamo che provenga dal dentro.
Una società proiettata nel fuori.......
La Grecia brucia e tutti ad osservare, a commentare e passata la notizia si torna nel vuoto esistenziale. Ma la Grecia siamo noi, quei morti abbracciati siamo noi. Non possiamo ignorare la distruzione cui ci stanno portando. Noi dobbiamo pensare alla creazione, alla bellezza, non soccombere ai didakt sterili di chi ci usa. Scegliere, saper scegliere è la differenza tra farlo guardando  il fuori e il farlo guardando dentro.

La distruzione non esiste. 

sabato 14 luglio 2018

Analisi semi seria della politica di oggi

Cammino per le strade di Roma, sembra una vecchia baldracca, quella d'altri tempi, la puttana grassa col rossetto sbavato, gli occhi pieni di bistro con gote di un improbabile rosso. Capelli scarmigliati, lunghi ed incolti, Pelle cadente e profondi solchi segnano un viso un tempo bellissimo. Ti chiama dal vicolo del vecchio quartiere, ti invita. Tu vai, la giri, osservi le mura cadenti, gli olezzi per non dire puzze ti fanno tappare il naso. Ma lei nonostante tutto ti prende, ti affascina con il ricordo di quello che fu e tu dimentichi quello che è oggi. Ti svegli e guardi le strade bucate, rattoppate, i giardini incolti disordinata, non pulita, come quelli che al mattino invece di farsi la doccia si danno una botta di deodorante, giorno dopo giorno e l'accumulo stratifica le puzze dei corpi, degli abiti...... poi ogni tanto un bagno che ridà colore per tornare come prima.....senza cambiare.

Come Roma anche i politicanti d'ogni partito si arrabattano per prendere un posto inserire un parente, la vita è dura, lo smembramento del tessuto sociale è nazionale, mondiale. Ogni etnia s'aggira nelle strade, portandosi dietro le misere culture fatte d'obblighi e non di libertà. C'è fame di bello, c'è fame di fresco e sete di acque cristalline. 

Ma che ne hanno fatto di Roma, che ne hanno fatto dell'Italia, tossine, veleni cibi scadenti, vomitevoli, edulcorati e profumati per occultarne la putredine. Schiavisti e schiavi, cervelli lessati dalla stupidità dei governanti, dall'asservimento di quelli che dovrebbero informare. Deficienze colmate con festival, spettacoli da quattro soldi, concerti, partite di pallone,e tutto lo scibile deformante di una cultura alla deriva come il popolo italico perso tra sconti, immondizia e fatica di campare.

Il popolo povero e ignorante ma non di certo sovrano. E gli altri quelli oltre la barricata che navigano sui loro lussuosi yacht, con ville piene di verde e curate, che speculano con i derivati e più il popolo sta male e più loro guadagnano.

Rivisitazione antropologica tema necessario da affrontare prima possibile. Dove siete liberi pensatori, indipendenti con intelletto fresco, vivo, trascinatori di popoli dove siete?