Stasera un uccello malandato si è fermato a riposare dentro un vaso grande, con alcune piante grasse, senza spine, riempito di cibo per sfamare tortore, merli e piccoli uccellini che dimorano sul pino di fronte la mia terrazza.
Ho avuto come la sensazione che mi chiedesse asilo, di non mettergli paura e così ho fatto. Ho spento le luci perché potesse abbandonarsi al sonno, ho spento il televisore lasciando tutto il salone al buio, l'ho accarezzato con lo sguardo e ho pregato lo Spirito degli uccelli, della Natura stessa, che andasse in suo soccorso, guarendolo completamente.
E la calda terra, il tepore delle piante, il conforto del cibo già pronto siano il premio per la fiducia accordata ad un umano e in questo premio ci sia anche la sua rigenerazione, la sua immortalità.
Credo sia di genere femminile, più aperta, meno combattiva se non deve difendere i piccoli, e mentre la penso voglio darle un nome chiamarla Fede.
La fede è un qualcosa di straordinario, non è la fede in qualcuno, ma la fede nelle proprie azioni e lei, la piccola questo ha fatto.
Mi piace pensare che un leggero velo intriso d'Amore la copra mentre una luce dorata che parte da un puntino dell'Universo avvolga Fede penetrando nella sua spina dorsale e da li in tutto il suo corpicino che cellula dopo cellula si rinnova.
L'Universo taumaturgo, la Terra Madre di tutto ciò che è vivente si rallegra, ci annuncia il cambiamento, il suo parto, il nuovo che arriva e nel nuovo si inizia a respirare il vento dell'eternità nel corpo fisico.
In questo momento è come se sentissi il cuoricino di Fede battere e il suo ritmo è quello del mondo armonico, in sintonia con il mio cuore, unite da fili che ci interconnettono con tutto il Creato e danziamo questa meravigliosa danza cosmica. Buon risveglio e felice volo dolce creatura....